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Analogico

In questo spazio presento in maniera molto sommaria, le mie foto analogiche che coprono un arco di tempo di circa 60 anni.

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La prima

Ferrania Eura Rapid

La prima Reflex

Olympus OM1 n

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La prima professionale

Nikon F3

La più divertente

HOLGA 120N

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Ferrania Eura Rapid 

La Ferrania, nota per la produzione di pellicole cinematografiche, comincia a produrre

apparecchi fotografici nel 1927 per il formato 120.

Il modello Eura fu però presto convertito nel comodo formato, sviluppato dalla Kodak, di 35mm (135)

e dotato del sistema di caricamento Rapid, già usato dalle Kodak Instamatic e dalle Agfa Iso-Rapid,

che prevedeva l’uso di rullini che non occorreva riavvolgere, passando da un caricatore all’altro.

Il formato dei frame era quadrato un 24x24 anziché il classico 24x36.

Realizzata prevalentemente il plastica ed alluminio, dotata di un semplice otturatore con unica velocità di scatto di 1/50” a molla e due sole aperture del diaframma (8-16) contraddistinte da due simboli: sole con nuvola e sole pieno. L’obiettivo Atomar 43mm era costituito da unica lente ed il mirino di tipo galileiano, con conseguente correzione dell’errore di parallasse necessario da parte del fotografo ad ogni scatto.

E’ stata la mia prima macchina fotografica, regalo della Prima Comunione nel 1964 circa.

Olympus OM1 n

La Olympus OM1 è una reflex meccanica con esposimetro a misurazione attraverso l’obiettivo (TTL). Fu progettata dal grande capo progettista di Olympus Yoshihisa Maitani e presentata nel 1972. Inizialmente era siglata M1, ma dopo le proteste di Leica che produceva le famose macchine a telemetro serie M fu denominata OM1 (Olympus Maitani 1). 

Il suo ingresso sul mercato fu dirompente in quanto la OM1 si presentava come una macchina professionale, con un sistema di obiettivi ed accessori completo fin dal suo primo apparire, ma aveva delle dimensioni e un peso nettamente inferiori a tutte le altre reflex e soprattutto nei confronti della sua concorrente più diretta

la Nikon F Photomic. 

Ebbe un grandissimo successo fra il pubblico dei fotoamatori e anche fra i professionisti grazie alla qualità, alla compatta leggerezza ed al corredo di obiettivi ed accessori che comprendeva anche flash dedicati, soffietti e tubi di prolunga, stativi ed adattatori per telescopi e microscopi. 

Ancora oggi è considerata fra le migliori reflex mai prodotte e conserva un alto valore sul mercato.

Nikon F3

La Nikon F3 è la fotocamera professionale SLR per pellicola 35 mm più evoluta

con messa a fuoco manuale prodotta dalla Nikon.

È stata costruita dalla Nippon Kogaku K. K. (oggi Nikon Corporation) in Giappone dal 1980 al 2000, cessando la produzione quando il mercato era ormai dominato dalle successive F4 e F5 autofocus. Evoluzione delle Nikon professionali che l'hanno preceduta, la F3 vede l'introduzione dell'automatismo a priorità di diaframmi,

il mantenimento del mirino intercambiabile ma con l'esposimetro alloggiato all'interno del corpo macchina, cosicché la misurazione esposimetrica è disponibile con qualunque visore.

Disegnata da Giorgetto Giugiaro, la Nikon F3 si propose al mercato come macchina professionale, automatica, indirizzata prevalentemente ai professionisti che vedevano i loro corredi F2 evolversi verso

una macchina più aderente ai tempi.

Nella sua lunga storia, essendo rimasta in produzione 20 anni, ha subito diverse versioni, mantenendo il corpo macchina compatibile a tutte le versioni presentate è dotata, cosa rara per quei tempi,

di un mirino che consente il 100% della visione.

Holga 120N

Holga è definita una Toy Camera, in effetti sembra un giocattolo. Costruita in Cina quasi totalmente in plastica, alle mani sembra un giocattolo per bambini. Le parti meccaniche non hanno nulla azionato da energia elettrica, anche l'avanzare del rullino è scandito da una rotella da girare dopo ogni scatto. Con un rullino da 120mm è possibile scattare 12 foto in formato 6 x 6 cm oppure 16 foto in formato 6 x 4,5 cm. Per scegliere basta spostare

una levetta e sostituire facilmente un pezzo di plastica all’interno. 

Unici controlli, ovviamente manuali, sono:  cambio del diaframma da f/8 a f/16 a seconda della luce a disposizione, identificato con due immagini intuitive di sole pieno e sole coperto da nuvola; tempo dello scatto, da normale (circa 1/150”) a posa B; messa a fuoco, anche qui intuitiva, con 4 posizioni identificate da immagini stilizzate,

da poco meno di un metro ad infinito.

Il pregio di questa macchinetta sta nella sua versatilità che permette alla creatività del fotografo

di non avere altro limite che la propria fantasia.

Una parte della mia

Collezione

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